2012 | 12 | 30 Letto nel libro di Paul Watzlawick: “Il linguaggio del cambiamento”. Davvero bello mi fa molto ridere perché spesso mi trovo in questa situazione con il dito morso :D
“c’è solo una cosa peggiore del non avere ciò che si vuole, e cioè arrivare ad averlo” Slavoj Žižek
Slavoj Žižek
2012 | 12 | 30 – Letto nel libro di Slavoj Žižek “Benvenuti in tempi interessanti”, Slavoj lo cita come vecchio proverbio, a mio avviso questo proverbio manca già originariamente di una parte fondamentale:
“c’è solo una cosa peggiore del non avere ciò che si vuole, e cioè arrivare ad averlo … senza sapere il perché lo si voleva, se era in linea con i propri “valori fine” (e non i “valori mezzo“), come goderne, e supra tutto cosa desidera di raggiungere ed essere dopo.
Come spesso accade nei proverbi e negli aforismi, quando, nel tentativo di arrivare ad una estrema sintesi, si tagliano troppe parole, definizioni, sensi e concetti, si cade nel creare concetti incompleti. (Luca Pilolli)
La Conoscenza è la capacità di confrontarsi con la realtà. Alojz Ihan
Alojz Ihan
2012 | 12 | 25 – Ascoltata dalla mia compagna Suzana mentre leggeva su internet questa definizione di Alojz Ihan su finanze.si.
Trovo decisamente “utile” questa definizione. Anzi trovo che sia una definizione che inserirò nella mia “filosofia dell’utile”, pensiero filosofico che strutturai intorno ai 24, 25 anni con l’aiuto di riflessioni filosofiche fatte insieme a Cocciu (cocciu.it), nelle quali ho appurato l’inutilità pratica (o pragmatica) del nichilismo o meglio e più semplicemente definita da parte mia come la filosofia del “nulla ha senso” (errata dal mio punto di vista). In definitiva realizzavo che i binari di pensiero logico che partivano dal
termine nichilismo, o nihilismo (dal latino classico nihil e dal latino medievale nichil, “nulla”), i quali indicano l’assenza di una finalità ultima che orienti il corso della vita;
portavano all’apparente ovvia considerazione e conseguenza di una posizione filosofica basata sul non senso di ogni cosa.
Senza conoscere le scritture di Watzlawick della Scuola di Palo Alto, e pertanto del pragmatismo, circa 15 anni fa arrivavo comunque alla stessa conclusione che ad esempio il “nulla ha senso”, come asserzione non era “utile” per il sapere operativo quotidiano. Oggi direi che non è “pragmaticamente utile”. Pertanto potrei ricollegare quella che chiamai la “filosofia del utile” o il pensiero filosofico dell’utile, al pensiero filosofico del pragmatismo.
Luca Pilolli
La video intervista tratta del film realizzato da Mirko Locatelli che ha come argomento “se il mondo e il modo di vivere dell'adolescente disabile è diverso”.
Colui il quale sa molto sul conto di altri, può essere dotto, ma chi conosce se stesso è più intelligente. Colui il quale esercita il controllo su altri può essere potente, ma più potente ancora è chi sa dominare se stesso. Lao Tze, Tao Tm King
2012 | 12 | 09 letto su Unlimited Power di Anthony Robbins.
Col tono giusto, si può dire tutto. Col tono sbagliato, nulla: l’unica difficoltà consiste nel trovare il tono.
George Bernard Shaw
George Bernard Shaw
2012 |12 | 09 – Luca Pilolli: ancora una volta questo ci dimostra come l’amigdala, le emozioni, influiscono sul decidere, ancora cosa ascoltare e cosa no.
Di questo bel aforisma ho fatto una immagine per il mio desktop rotator.
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano. Henry Ford
Henry Ford
2012 | 12 | 09 – Luca Pilolli: questo sembra essere in contraddizione con un detto che ho conosciuto in Slovenia che dice:
“Pensare vuol dire non Sapere niente“.
La differenza è che Henry intende “usar la testa” per pensare, o anche “riflettere”.
Mentre il detto sloveno viene citato quando una persona fa qualcosa di sbagliato e si giustifica dicendo “Io pensavo che…” dove pensare è sinonimo di “credere” o meglio “immaginarsi”.
Quelli che mandano le pubblicità nella posta elettronica e la loro mail è noreplay@…
stanno dicendo “io ti parlo ma non ti ascolto!”
Facendo così non sanno che sto già diventando cliente di un’altro che invece mi sta ad ascoltare.
Luca Pilolli
07/12/2012
Il riduttivismo logico portato all'estremo è uguale al pensiero metafisico. Questo è il paradosso della logica. Più vai verso il riduttivismo, più devi “credere” a degli elementi fondanti.
2012 | 11 | 26 Luca Pilolli, riflessione sul paradosso della Logica.
Non c’è alcun dubbio che un po’ di scelta sia meglio che non averne affatto, ma da questo non deriva che molta scelta sia meglio di un po’. C’è un valore critico, magico. Non so quale sia. Ma sono abbastanza sicuro che abbiamo superato da un pezzo il livello in cui le scelte migliorano la nostra vita. Barry Schwartz: sul paradosso delle scelte (tratto dal Video su Ted)
Barry Schwartz
2012 | 11 | 24 Luca Pilolli: visto tempo fa, lo riporto negli aforismi perché lo trovo citato spesso da varie fonti parafrasato:
“all'aumentare delle possibilità di scelta, aumenta la difficoltà di scegliere”.
“un asino, messo nella condizione di avere due mucchi di fieno equivalenti ed equidistanti, muore di fame poiché bloccato dall'incapacità di scegliere l’uno o l’altro”
Storiella descritta nel Medioevo dal filosofo Giovanni di Buridano (Professore e Rettore dell’Università Sorbona)
2012 | 11 | 24 – Luca Pilolli. Sentita e letta tantissime volte, oggi per la prima volta ne trovo la fonte.
[…] gli uomini di fronte all'incertezza spesso rendono vera una realtà che sanno essere falsa, poi, agendo in virtù di questa, si convincono della sua effettiva veridicità […]
Friedrich Nietzsche (1882/1971) tratto dalla Gaia scienza.
Preoccuparsi vuol dire occuparsi prima del tempo.
Luca Pilolli
2012 | 11 | 24 – Preoccuparsi è composto da Pre – Occupare, quindi Occuparsi Prima. L’ho sentita molto tempo fa, ma è il caso che la scrivo per lasciarne traccia ;-).
Non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa.
2012 | 10 | 12 – Sentita da Roberto Benigni su un video di Youtube che cita Andrea Pazienza, che a sua volta a quanto pare (cercando in rete) citava Che Guevara.
Letta il 2012 | 09 | 17 – Quando l’ho letta mi ha fatto subito ridere, per l’arguzia. Poi mi è arrivato anche un possibile doppio senso del tipo “pensa prima di pensare, se ne vale la pena … ” (a quella determinata cosa).
Un arcobaleno che dura un quarto d’ora non lo si guarda più.
Goethe
Letta il 2012 | 09 | 17 – Interessante questo aforisma, mettiamo attenzione sugli eventi rari e non vediamo più quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno.
L’uomo rimane importante non perché lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere.
Goethe
Letta il 2012 | 09 | 17 – Un punto di vista interessante, che pone l’accento sull’agire per godere di ciò che facciamo come eredità piuttosto che sul produrre qualcosa da lascaire ai posteri.
Quella ragione, i cui seguaci è giusto ritenere i soli uomini liberi, dato che solo loro hanno imparato a volere ciò, che si deve, e perciò stesso vivono come vogliono.
2012 | 09 | 07 Luca, Letta su “Plutarco, L’arte di Ascoltare”.
Quando sei in cerca di certezze devi rischiare sulle incertezze per ottenerne una.
2012 | 08 | 04 – Luca Pilolli Parafraso una frase sentita nel film Iron Man fatta dire all’attore che interpreta Tony Stark.
La cosa che vorrei far notare è il carattere parzialmente “indeterminativo” dell’aggettivo “certo“, che a mio avviso deriva dalla radice del suo etimo, dal Latino CERTUS plurale di CENERE = separare (specialmente la farina dalla semola o crusca per mezzo del setaccio). Dove questo atto, cioè di divisione, di separazione in due o più componenti diversi (il certo), questa divisione ci fornisce una prima “certezza“, un primo elemento di conoscenza. Tuttavia se volessimo sapere altre qualità come il peso delle due o più quantità non potremmo basarci sulla certezza raggiunta, esprimendo pertanto stima o una incertezza.
Infatti nel nostro linguaggio (e dizionario) CERTO può esprimere sia una qualità determinativa che indeterminativa, quindi sia una cosa che il contrario di se stesso. Ad esempio viene usato per marcare ciò che è sicuro, evidente, indiscutibile, ma indica anche una qualità o quantità o qualcosa di indefinito, con valore neutro o vago: “quel certo non so che”.
Insomma è una parola ambivalente, un po’ come certi politici che stanno sia a destra che a sinistra e sono certi di una cosa ed anche del suo contrario.
Sono le nostre teorie che determinano le nostre osservazioni.
Di Albert Einstein
Albert Einstein
Letta per l’ennesima volta il 2012 | 07 | 27, chissà se Albert voleva proprio usare la parola Teoria e Osservazioni o se è una traduzione, un po’ interpretata, perché in senso etimologico questa frase ho scoperto oggi essere tautologica (Dal gr. tautologhía, comp. di tautós ‘stesso, identico’ e -loghía ‘-logia’). Perché Teoria (che deriva dal greco) significava “osservazione, lo stare osservando”.
Una sera un anziano capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi.
Gli disse:
“Figlio mio la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi.
Uno è il male, è rabbia, paura, preoccupazione, gelosia, invidia, dispiacere, autocommiserazione, rimpianto, rancore, avidità, falsità, senso d’inferiorità.
L’altro è il bene, gioia, amore, pace, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, benevolenza, empatia, generosità, verità, compassione, fiducia.
… il piccolo ci pensò su un minuto e poi chiese: “Quale lupo vince?”
L’anziano Cherokee rispose semplicemente: “Quello a cui dai da mangiare”.
Letto il 2012 | 07 | 13 su facebook. Poi, cercando in rete tra i siti di leggende americane degli indiani d’America, al più delle volte la figura dell’anziano è Cherokee qualche volta è Sioux, gli aggettivi associati ai due lupi a volte differiscono leggermente.
Così cercando su internet nuovamente ad anni di distanza la storia del Lupo Bianco, lupo nero ho trovato che google propone come primo link questo https://aforismi.meglio.it/storia.htm?id=187d3 Nella pagina web la storia della leggenda è decisamente diversa da come la lessi nel 2012, e in sintesi solo in modo decisamente più elegante 🤣 arriva alle mie stesse conclusioni. Lo stesso è stato pubblicato in questo video nel 2016.
La leggenda compare in varie versioni di testo più o meno lunghi, e forse non è di origine indiana. Come mi ha fatto notare la mia amica Roberta storie simili ci arrivano già nel mito della biga alata di Platone relativamente al cavallo bianco e quello nero.
Per me che uso internet dal 1995 noto con piacere come la rete, noi, a volte riusciamo per successivi progressi a far emergere testi e versioni migliori anche delle leggende.
C’è un vecchio motto che recita “chi sa fare fa, chi non sa fare insegna“.
Perché è da cambiare? Perché faccio un esempio, non è detto che un buon allenatore sia ad esempio un ex campione olimpionico, mentre un buon allenatore, insieme ad un buon preparatore atletico e dietologo, posso aiutare molti atleti a diventare campioni olimpionici.
Siamo una media delle 5 persone che frequentiamo di più.
Jim Rohn
Jim Rohn
Letta il, 2012 | 06 | 02 – Luca Pilolli: Illuminante frase, quindi per aumentare il proprio livello di conoscenza e saper fare, è fondamentela circondarsi di persone di più alto livello, e di un ambiente ricco di stimoli.